I Trillifolletti

Galline Volanti

Questo post fa parte di “Nontiscordardimé”, un rubrica che dà spazio a libri fuori catalogo, reperibili nelle biblioteche o nelle nostre soffitte. Segnalateci bei libri, se lo desiderate!

Oggi ospitiamo con piacere Maria Salbego che ci parla di un quartetto spettacolare!

In riva al fiume Trillino, molto lontano da qui,
si trova il paese dei piccolissimi
Trillifolletti, un paese segreto,
nascosto, ben al riparo dai
Grandi Piedi che potrebbero
calpestare tutto…

Quando ero bambina amavo spesso sfogliare i libri che già erano stati di mia sorella, più grande di me di qualche anno. Quelle che amavo di più, naturalmente, erano le storie che parlavano di animali e natura, di quei campi e quei prati che potevo vedere appena fuori dalla finestra.

Gli anni sono passati e mi sono resa conto che non si trattava di semplici libri, bensì di piccoli tesori. Molti mia madre li ha regalati ad altri bambini, ma l’istinto me ne ha fatti conservare alcuni, quelli che mi erano più cari.

Tra di essi ci sono le quattro meravigliose storie dei Trillifolletti, pubblicate da Editrice Piccoli tra il 1984 e il 1985: I Trillifolletti e le rane; I Trillifolletti festeggiano Natale; I Trillifolletti e l’elisir di sole e I Trillifolletti e gli scoiattoli. Il testo è di Anne-Marie Chapouton, le illustrazioni di Gerda Muller, la traduzione italiana di Teresa Preve.

I trillifolletti

Questi bei libri raccontano le avventure di un villaggio di folletti, le loro giornate nei boschi, il duro lavoro prima dell’inverno, le scorribande in primavera e le feste per celebrare i mutamenti della natura.

Ci sono il calzolaio, il giardiniere, la cantastorie, il fabbro, la vasaia e il poeta. Ancora: la panettiera, i musici, il boscaiolo, la vecchina saggia, la lavandaia, il tessitore e, naturalmente, i bambini.
Gli animali del bosco e dello stagno sono i loro alleati più fedeli: le rane, gli scoiattoli, i topini di campagna. Con ciascuno di loro i Trillifolletti vivono un’avventura, aiutandosi a vicenda. Le rane insegnano ai bambini a nuotare, i topini sanno di poter contare sui folletti per trovare un po’ di cibo e un fuoco caldo quando il freddo si fa più pungente, gli scoiattoli cercano di insegnare ai loro amici a vivere sugli alberi.

Testo e immagini si integrano perfettamente, l’occhio scorre tra le bellissime illustrazioni di Gerda Muller, si posa su quei personaggi dalle folte capigliature, spettinati e terribilmente spontanei, con le gote rosse, gli occhi vispi e i piedi spesso scalzi, persino d’inverno.

Il solo tenere tra le mani queste storie mi riporta alla mia infanzia, dopo così tanti anni esercitano ancora su di me un fascino incredibile.

Mi ricordo di quando da piccola sfogliavo a ripetizione questi albi e mi pareva di sentire il vento sulla pelle, il profumo dei fiori e quello del pane caldo con le uvette, di cui vado ancora golosissima.

Chiudo gli occhi e sono nella cucina di mia nonna, con le mani poggiate sul suo splendido tavolo di ciliegio e il the che borbotta sulla stufa. I giorni in cui ero malata erano una gioia immensa perché potevo finalmente starmene un’intera giornata con lei e il nonno, perdermi nella natura, sgattaiolare in orto o nella stalla e poi tornare dentro al calduccio per continuare a esplorare nuovi luoghi, stavolta con quei buffi folletti, stavolta con la fantasia.

Maria Salbego (Il Signor Pob)

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