E’ sempre una questione di equilibrio. Mostrarsi sicuri di sé e accettare le proprie fragilità. Essere coraggiosi e mostrare le debolezze. Per alcuni anni della mia infanzia, ho spesso messo in mostra solo il mio lato spavaldo e sicuro. Cercavo di primeggiare e non di rado mi trasformavo in piccola perfida tiranna (!).
Avete presente quei lupacchiotti che si gonfiano e atteggiano a capobranco?
Nel 1989 frequentavo la quarta elementare. Nel 1989 il dittatore rumeno Ceausescu fu deposto e giustiziato. Nel 1989, nei bagni di una piccola scuola di provincia, i miei compagni mi chiamavano, canzonandomi, Ceausescu. (E qui si potrebbero scrivere intere pagine su come la realtà “adulta” irrompe in modo strisciante nel mondo infantile, nei giochi, nei linguaggi, nelle relazioni… :-D). Quella, per me, era un’offesa mortificante. Non avrei voluto apparire così perfida, ma proprio non sapevo come fare (poi sono cambiata eh!).
Pensando ai bambini più piccoli, diciamo intorno ai 18 mesi, spesso arriva il momento in cui, iniziando a esplorare il mondo con le proprie gambe, con coraggio e determinazione, si sentono grandi: muovendo i primi passi diventano i conquistatori del mondo!! Salvo poi spaventarsi terribilmente appena si rendono conto che quel gran camminare li ha portati lontani dalla mamma…
L’icona del lupo è perfetta per esprimere questa tensione tra coraggio, senso di forza e paura.
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