Natale nella stalla

Silvia Sai
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Solo Astrid Lindgren poteva narrare la natività cogliendone l’essenza del suo suo significato più profondo: l’accoglienza, la curiosità, la fiducia, lo stupore.
Accogliere estranei in casa propria, condividere il proprio rifugio, il proprio calore, il proprio cibo, il proprio giaciglio.
Incuriosirsi per qualcosa di straordinario che accade nella propria stalla e allo stesso tempo avere fiducia che sia qualcosa di buono.
Stupirsi, silenziosamente, senza clamore.

Tutto ciò la Lindgren lo racconta sottraendo ogni riferimento religioso esplicito, rendendo universali e umani i fatti, le parole, gli sguardi, i comportamenti.
Non parla di Maria, Giuseppe, Gesù bambino, non parla nemmeno dei Re Magi.
Semplicemente di una donna, di un uomo, di un neonato, degli animali e di pastori. Di due viandanti che in una notte buia e fredda trovano riparo in una stalla, illuminata e riscaldata dal fiato di alcuni animali.
Un cavallo, una mucca, le pecore, qualche gallina.

Non sapevano, però, per quale motivo quella donna si trovasse lì, a quell’ora, nella loro stalla. O forse compresero che la donna doveva essere infreddolita, affamata e affaticata.
Forse se ne rese conto il cavallo, quando lei per scaldare le mani intirizzite le infilo sotto la sua criniera.
Forse se ne rese conto la mucca, quando la donna la munse e bevve il suo buon latte caldo.
Forse anche le pecore lo capirono, perché quando la donna si distese sulla paglia per dormire le si raccolsero intorno per scaldarla.

Poi il riposo e improvvisamente il cielo, che da scuro come non mai, si fa pullulante di stelle, appena “si udì nel silenzio un pianto di un bambino appena nato”, una tra tutte splende, grande, sopra la stalla.
Si intuisce, ma non si dice, che qualcosa di strano, e straordinario, è accaduto.
Una magia, un miracolo.
I pastori lo capiranno, “la stella brilla per questo bambino”, sbirciando attraverso la finestra. Poi solo contemplazione e pace.

È l’umanità, così cara alla scrittrice svedese, a emergere con forza in un racconto che qualsiasi mamma potrebbe fare al suo bambino.
Difatti la Lindgren sceglie proprio questa cornice domestica e intima per la natività: una mamma racconta al suo bambino una storia accaduta tanti anni fa, proprio in quella stessa notte…nella prima notte di Natale.
L’inquadratura iniziale e finale ripresa attraverso la finestra della casa, quasi a sbirciare in punta di piedi attimi rubati, rivelano un respiro eterno, un filo che scorre da migliaia di anni…

Poche pagine, poche parole, morbide e realistiche le illustrazioni di Lars Klinting.
Una storia da sussurrare mentre la potenza e la tenerezza affiorano silenziose.

NATALE NELLA STALLA
Astrid Lindgren (testo), Lars Klinting (illustrazioni)
Traduzione di Roberta Colonna Dahlman
Il Gioco di Leggere
Anno di pubblicazione: 2017 (ristampa)
Prezzo di copertina: 15 euro
Età di lettura: dai 2 anni

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2 risposte a “Natale nella stalla”

  1. Gomitoliamo Blog ha detto:

    Una storia vera e molto umana, belle anche le illustrazioni! Grazie e buon week-end 🙂

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