Brevità delle frasi, ripetizioni e dialoghi sono la cifra stilistica del testo che ci colloca con agio accanto ad Orsetto, lo sguardo fermo sulle sue azioni, parole e sentimenti, senza divagazioni descrittive, tanto di contesto quanto di personaggi. Questi ultimi, infatti, che si tratti di familiari o amici (Gatto, Anatra, Gufo, Gallina…) compaiono in scena senza presentazione alcuna, come se già il lettore li conoscesse.
E’ fatto di piccole cose, il mondo che dipingono Minarik e Sendak restituendoci istantanee di quotidianità: le avventure in casa o negli immediati dintorni (il fiume, il boschetto), i giochi zuppi di fantasia e finzione (mettersi un casco spaziale e andare sulla luna), le fantasticherie sul futuro o su cosa porterà il papà di ritorno dalla pesca in alto mare (forse una sirena?), le chiacchiere con la nuova amica dell’estate, le storie di quando la mamma era piccola raccontate dalla nonna.
Orsetto è un cucciolo che si diverte genuinamente, e non si intenda la frase fatta “si diverte con piccole cose”, perché in questi libri non c’è nulla di banale. Piuttosto un raffinato addentrarsi, con sorprendente economia di parole e immagini, nelle pieghe dell’universo infantile, in quello sguardo essenziale che piega il mondo a ciò che più ai bambini piace fare: giocare, fantasticare.
Sorprende come tutto ciò filtri attraverso una narrazione in prevalenza dialogata, con botta e risposta concisi nei quali leggiamo anche i sentimenti di Orsetto: la tristezza, l’ansia dell’attesa, la gioia per una nuova amicizia, l’insofferenza, il dispiacere…
La stessa misurata grazia che traspare dai dialoghi passa anche visivamente attraverso le inconfondibili illustrazioni dal sapore antico di Sendak, che seguono il racconto occupando ampiamente ogni pagina con cromie delicate e un tratto minuzioso e realistico (noterete le crepe sui muri della casa!).
L’atmosfera antica e senza tempo mi ha ricordato i vecchi ritratti di famiglia… se non fosse una famiglia di orsi!
Ci sarebbe molto altro da dire, ma non voglio dilungarmi eccessivamente. Potrei sottolineare lo straordinario rapporto tra Mamma Orso e Orsetto, al centro del primo volume, basato sul continuo fluire di immaginazione e rientro nella realtà, sostenuto dalla madre che sostiene e accoglie con fermezza.
Il secondo volume vede l’attesa di Orsetto assieme ai suoi amici del ritorno di Papà Orso dalla pesca oceanica.
E’ poi la volta del volume dedicato a una nuova amicizia, Lucy, e la sua bambola, compagna di avventure estive di Orsetto. Infine, non potevano mancare i nonni, con la loro casetta nel bosco, i dolci, i giochi e i racconti.
Vi lascio scoprire queste deliziose storie di un Orsetto dalla strabordante vitalità alla scoperta del mondo.
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