Isotta

Silvia Sai

La coppia autorale Annie M.G. Schmidt e Fiep Westendorp è formidabile. L’ho conosciuta con Pastrocchia (Il Gioco di Leggere), continuata ad apprezzare nei due libri illustrati dedicati al personaggio Pluk editi da LupoGuido e in Jip e Janneke (sempre LupoGuido).

Sempre LupoGuido ha portato sugli scaffali italiani un altro gioiellino olandese: Isotta.

Stesse autrici, stesso formato, stessa originalità e brio narrativo, unitamente a uno sguardo che, a mio avviso, si rivolge con più agio anche a un pubblico lievemente più maturo (dai 6/7 anni), in grado di cogliere le sfumature di luci e ombre del mondo.

Isotta conquista per l’immediatezza e la freschezza con cui trama e personaggi arrivano al lettore.

E’ un libro che accoglie nella sua corposità (160 pp. con testo in doppia colonna) dispiegandosi in capitoli che ne facilitano la lettura, insieme alle illustrazioni presenti in ogni doppia pagina. Per chi conosce il tratto della Westendorp non c’è bisogno di aggiungere altro: i suoi disegni sono inconfondibili, sprizzano vitalità cogliendo l’ironia dei personaggi e delle situazioni in totale accordo con il testo.

isotta-annie-schmidt-fiep-westendorp-lupoguido-galline-volanti

Incontriamo Isotta mentre, nel giardino dell’hotel Tordo d’Oro dove il padre Toni lavora come cuoco, cammina con lo sguardo basso in cerca di piume per la sua collezione e si imbatte in un tordo morto. Il cane Buf si precipita ad avvisarla (il mondo animale parlante con Isotta è una costante del libro così come accadeva in Pluk):

“Vieni, in fretta! Ci risiamo! Tuo padre lancia padelle e forchette. Sbau-bau-sbrigati!”.

Isotta conosce bene gli attacchi d’ira del padre ma quando arriva è troppo tardi: il datore di lavoro è piuttosto cinico e licenziamento è già avvenuto. E questo è un bel problema perché Toni non ha le carte in regola: “se uno non ha le carte in regola, puoi fare di lui quello che ti pare. Possono farmi lavorare per una miseria e possono licenziarmi quando gli fa più comodo”. Beh, iniziare un libro in questo modo (“Torti” e il titolo del capitolo iniziale) non è da tutti vero?

Ecco dunque il duplice fuoco che muove la storia: il caratteraccio di Toni che gli fa perdere un lavoro dopo l’altro e gli crea un mucchio di altri problemi e la sua condizione precaria nella società per la mancanza di documenti. Questi sono gli ostacoli da superare, il bastone che spinge continuamente a trovare nuove strade, a reinventarsi, a cercare il proprio posto nel mondo in cui vivere tranquilli. Le luci e ombre di cui scrivevamo prima: le ingiustizie del mondo, spesso assurde e insensate, le frustrazioni quotidiane, la precarietà dell’oggi e del domani, il faticoso cammino verso l’accettazione e il controllo degli umori più burrascosi o malinconici.

Eppure, il tono è sempre quello dell’ironia e della leggerezza perché la coppia padre-figlia è piena di risorse: Toni è davvero un ottimo cuoco, Isotta è ingegnosa, hanno un furgoncino piccino e accogliente come casa, e un’intera squadra di uccelli e animali pronta ad aiutarli.

Non c’è molto tempo per annoiarsi perché il ritmo è sostenuto, con accelerazioni improvvise e fughe rocambolesche (a partire da quello stormo di uccelli presente fin dai risguardi), una buona dose di dialoghi, continue nuove ambientazioni e situazioni, tra alberghi, angoli idilliaci di campagna e inospitali parcheggi, diversi i personaggi che entrano, escono e poi ritornano in scena. L’avventura è quasi corale perché i personaggi -umani e animali- sono davvero molti, così come le storie parallele a cui danno vita nel filo narrativo principale (io ho adorato quella dei topolini!). Tutte storie piene di una traboccante umanità.

Ma l’aspetto che più mi ha colpita è la relazione padre-figlia, fuori da ogni cliché, anche se in apparenza potrebbe sembrare il contrario: lui, sbadato e irascibile, fa e disfa per sbarcare il lunario; lei, Isotta, comprensiva, non demorde, sa come gestire il padre. Non è la solita (perdonatemi, ma questo è ormai uno stereotipo letterario) storia di figli adeguati che fanno i responsabili con padri inadeguati. Toni vuole molto bene a Isotta, è onesto, non è assente, non abdica al proprio ruolo, in alcuni casi sa essere estremamente responsabile. Il loro è un bellissimo cammino di trasformazione comune.

Isotta dà il meglio di sé in lettura ad alta voce, in classe o in famiglia.

Vi consiglio davvero di non perdere l’occasione di conoscerla!

ISOTTA

Annie M.G. Schmidt (testo), Fiep Westendorp (illustrazioni)

Traduzione di Valentina Freschi

LupoGuido

Anno di pubblicazione: 2022

160 pp. | 19 x 25 cm

Prezzo di copertina: 19 euro

Condividi questo articolo sui social

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *