In Le guerriere della valle la costruzione del mondo immaginario è impeccabile: la parte visiva svela un mondo altro, con un villaggio abitato da sole donne, bambini, anziani e pecore, un ordine femminile di guerriere a difesa del villaggio, gli uomini da 10 anni partiti per combattere una guerra lontana, e poi pian piano i dintorni con le montagne, i boschi, i villaggi vicini, le Terre della morte…
Parlo di graphic novel fantasy-epico perché c’è una missione da compiere, anzi più missioni, un’eroina (la giovanissima Molly dalla chioma rossa), una compagnia e molti aiutanti (in primis l’amico Liam), la magia, la lotta tra il bene e il male, la ricerca di sé e del proprio passato. E poi tanti segreti e misteri da risolvere.
Il lettore si crogiola nella curiosità, in trepidante attesa della pagina successiva! Si respira aria di avventura, ma anche di crescita e desiderio di diventare grandi, sfidare e sfidarsi. Trovare chi si è e quale è il proprio posto nel mondo. Insomma, è anche una storia di formazione.
Un’avventura con sì un’eroina al centro ma anche molto corale, in cui il senso di comunità, l’amicizia e la lealtà sono aspetti vitali, non solo per la riuscita della missione ma per la sopravvivenza stessa. La platea di personaggi è davvero vasta, non mancano personaggi buffi, strampalati, carismatici, ambigui, grintosi, invidiosi… così come le sfumature nel tono della narrazione.
Riuscitissima la rappresentazione, anche con scene umoristiche e delicate di quotidianità, del mondo quasi bucolico del villaggio nella valle, per poi conoscere il suo sgretolamento sotto una minaccia incombente della quale i personaggi prendono lentamente coscienza. Arriva l’inquietudine che trapela sempre più inesorabile, nelle vicende e nella loro rappresentazione visiva, con tinte cromatiche e primi piani concretizzare l’angoscia e il terrore. Sì, scene a volte disturbanti.
Ciò che più mi ha colpito di questo bellissimo graphic novel è il perfetto bilanciamento tra tutti gli ingredienti, il presentarceli pian piano in un intreccio articolato che fa vivere i personaggi in atmosfere e luoghi palpabili, resi ancor più vividi dagli splendidi disegni a tratto morbido e acquerellato che riescono a comunicare con delicatezza sia le scene più idilliache del villaggio che quelle più cupe delle difficoltà. Mi è piaciuto trovare elementi di un canovaccio classico narrati con originalità, unendo il fantasy e la storia di formazione, e molto altro, come la questione del rapporto e ruolo tra donne e uomini, le relazioni familiari (strappate, perse, ricucite), la questione ambientale, la guerra…
Una storia avvolgente, piena di luci e ombre, che fa vivere il presente, nell’indagine del passato e nella costruzione di un futuro.
Il fumetto è perfetto tra gli 8/9 e i 12 anni.
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