Non chiamiamoli disperati. Non chiamiamoli eroi. Sono UOMINI (tutti diversi!) che hanno esercitato la loro capacità di scelta. E hanno scelto di scappare. Scappare lontano. Per avere una seconda possibilità di vita e non vivere nella morte. Perché in certi paesi la vita non è vita. E come ogni scelta, ha comportato una e tante rinunce.
Ci vuole rispetto quando si scrive di uomini, quando si raccontano questi uomini, nel bene e nel male. Ci vuole onestà. Ci vuole empatia. Capacità di elevare il proprio pensiero a valori più alti. E sospendere il giudizio. Occorrono queste cose anche per guardarli negli occhi, gli uomini. E sforzarsi di mettere loro in primo piano e non lo sguardo nostro su di loro. Non è facile vero? È più facile urlare, giudicare, non vedere, pretendere di insegnare.
Io ci lavoro con questi uomini che sono scappati (e che spesso da loro stessi continuano a scappare). Ascolto le loro storie di vita, ciò che scelgono di raccontarmi. E ogni volta cerco di immaginare ciò che condividono con me, ma no, non ci riesco. Mi sembra sempre un incredibile film, un po’ finto. Le immagini in testa non mi si formano, se non stereotipate. Credo accada così ogni volta che ci imbattiamo in cose ‘grandi’, quelle troppo grandi che se non le vivi non puoi nemmeno immaginarle.
Ebbene, ci sono 6 libri, per bambini, ragazzi e adulti, che parlano di questi uomini. Sono libri onesti, rispettosi, empatici, elevati che sospendono il giudizio, raccontano solo storie e ci aiutano a plasmare delle, seppur sfocate, immagini.
Cara Silvia, ti ringrazio tantissimo. Provo grande stima per chi si occupa di migranti nella vita reale e fa cose concrete, utili, vere, per aiutarli. Ci vuole coraggio anche solo a guardarli negli occhi: più cose tremende hanno visto, più li hanno profondi e scuri. Continuo a sperare per loro in un futuro di raggi di sole, arcobaleni e sorrisi.
Cara Lucia, grazie a te per il bellissimo libro, e grazie per essere passata di qua. E’ vero, hanno occhi profondi, profondissimi…
Grazie Silvia! Non sai quanto questa breve introduzione sia attuale per me, non attuale per il mondo, ma proprio per la mia storia. Grazie!
Maria, ora mi incuriosisci! Felice di aver fatto risuonare delle corde… 🙂