Una storia che cresce

Silvia Sai

Una delle qualità che maggiormente apprezzo negli autori è quella di saper racchiudere in storie semplici grandi temi e sentimenti. Quando la semplicità non è sinonimo di banalità, quando testo e immagini scorrono lisce come una superficie piatta di un lago, rivelando riflessi profondi e ricchi, ecco che incontriamo belle storie, quelle che nella piacevolezza scavano tracce indelebili. Pensando ai più piccoli, un ottimo esempio di queste belle semplicità sono senz’altro Olga e Olaf e la collana de I Bohemini.

Una storia che cresce si inserisce senza dubbio in questo filone. Due grandissime autrici, la statunitense Ruth Krauss – poco nota in Italia – e l’inglese Helen Oxenbury – come non riconoscere i suoi bambini così veri e pieni di vita? – arrivano finalmente anche in Italia con questa storia dolcissima in cui ognuno potrà distinguere propri pezzi di vita.

Una storia che racconta la crescita di un bambino nello scorrere del tempo, nel mutare delle stagioni e della natura attorno.

Una storia che cresce | Krauss e Oxenbury | Il Castoro | Galline Volanti

Edito in Italia da Il Castoro, la storia originale della Krauss è del 1947, ma solo successivamente (è del 2016 l’edizione di Harper Collins) è stata riproposta arricchita delle splendide illustrazioni di Helen Oxenbury.

Nello scorrere delle pagine, ciò che ravvediamo è una storia talmente semplice e vera da risultare quasi disarmante. Trovo sempre affascinante quando un autore riesce a entrare in sintonia con il mondo bambino dando voce alle piccole grandi domande, direi quasi universali, che affollano le giovani menti:
Io sto crescendo?
Dietro questa domanda, che il bimbo della storia pone in modo esplicito, ripetuto e quasi insistente alla mamma, c’è un guazzabuglio di pensieri e sentimenti: l’entusiasmo del diventare grandi, l’impazienza per l’attesa, la frustrazione per ciò che pare avvenire ma non si riesce a vedere, il paragone con un mondo circostante che sembra cambiare in fretta. Non ci sono timori, le autrici hanno scelto di dare spazio solo alla gioia immaginata e al fremito dell’attesa.

Si apre con un’immagine dolcissima, il libro, perfettamente sintonizzata sul testo: un piccolo bimbo, forse di tre o quattro anni, scende i gradini che conducono al giardino con in braccio un cucciolo di cane e accanto dei pulcini.

Un bambino, un cucciolo e alcuni pulcini sono tutti molto piccoli.

Intuiamo dalle piccole foglie verdi sulle piante che siamo in primavera, e questo è un dettaglio importante perché lo scorrere delle stagioni è l’architettura su cui poggia l’intera storia e le attribuisce pieno senso. Sono molti le linee di confine che incontriamo, insieme al bambino: la primavera lascia il posto all’estate, che domina gran parte del libro, per poi passare alle stagioni più fredde nella parte finale; gli abiti di lana del bambino vengono riposti nella scatola sopra una mensola, per lasciare spazio a un abbigliamento più fresco.

Gradualmente tutto cambia, il cambiamento è lento e vissuto in prima persona dal bambino, anche se solo osservato. Impegnato con la mamma nelle attività di cura della campagna, degli alberi da frutto e dei campi, il bambino osserva, osserva molto. Guarda se stesso allo specchio, investigando qualche piccolo segnale di crescita, guarda la natura: i semi di granturco diventare piante e poi offrire pannocchie, i rami degli alberi sbocciare in splendide fioriture e poi lasciar spazio ai frutti come le succose pere, vede fiorire le rose e sbocciare il caprifoglio, spuntare i lillà e crescere alta l’erba dei campi. Ma soprattutto misura con attenzione gli animali, suoi compagni di giochi, i pulcini arrivare fino al suo ginocchio e infine trasformarsi in bei polli, il cucciolo di cane raggiungere l’altezza della sua pancia e poi quasi delle sue spalle!

Si allungano i giorni. Si accorciano le notti. L’erba cresce più in fretta. I fiori crescono alti. Le foglie degli alberi crescono e diventano grandi. “Anche noi stiamo crescendo”, dice il bambino al cucciolo e ai pulcini.

La natura è qui potentissima, è lei ciò che accoglie la vita, è lei ciò di cui il bambino stesso si sente di far parte; il paragone non è infatti con altri bambini coetanei, ma con i pulcini, l’erba, i fiori, gli alberi, il grano, il cagnolino. Guarda loro, guarda se stesso. Un bellissimo pensiero, questo!

Viva, colorata, delicata, forte, questa è la natura che ci viene restituita dalle illustrazioni della Oxenbury che alterna magnifici squarci su paesaggi o situazioni rese sulla doppia pagina a sguardi più vicini alle figure umane, il bambino – sempre straordinaria la sua capacità di rendere le pose, i gesti, i movimenti dei più piccoli – o la mamma – giovanissima, quasi bucolica, straordinariamente aggraziata anche mentre raccoglie le pere in cima ad una scala o accucciata per seminare il terreno!

E’ una mamma presente ma silenziosa, quasi in un dialogo muto con la natura: ascolta il figlio , e risponde calma alle sue continue domande “certo che stai crescendo”.

Già perché il bimbo – davvero un’esplosione di simpatia e tenerezza nelle illustrazioni – inevitabilmente paragona se stesso alla natura e altrettanto inevitabilmente nota che l’evidenza della crescita negli altri non corrisponde a una medesima evidenza su se stesso.
Finché, quando torna la stagione fredda e “le foglie diventano rosse, gialle e marroni”, giunge il momento di riaprire la scatola con i vestiti di lana, ma… ora è sì evidente quanto il bimbo sia cresciuto! In una splendida e liberatoria sequenza conclusiva vediamo i pantaloni troppo stretti e corti, le maniche della giacchetta non arrivare ai polsi… e un sorriso travolgente dipingersi sul volto del bimbo…

Si mette il berretto e corre in cortile. Fa una capriola. Lancia il berretto in alto in cielo. “Ehi!”, dice il bambino si polli e al cane. “I pantaloni sono troppo piccoli e la giacca è troppo stretta!”

Quanta calma e quanta serenità si respira in queste pagine dove tutto scorre lento e inesorabile, per cambiare ma in fondo rimanere simile a se stesso.

UNA STORIA CHE CRESCE
Ruth Krauss (testo), Helen Oxenbury (illustrazioni)
Alice Pascutti (traduzione)
Il Castoro
Anno di pubblicazione: 2017
40 pp. 
Prezzo di copertina: 13,50 euro

Età di lettura: dai 3/4 anni

Diventare grandi…

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