“In viaggio con papà” è il racconto di un’avventura che ha il sapore della scoperta e dell’incontro con l’altro. E’ un viaggio lungo, molto lungo. Evidentemente non solo in termini spazio-temporali, ma anche antropologici, perché papà orso ha deciso di viaggiare con il suo piccolo orso bianco dai ghiacciai fino alle terre coperte di boschi popolate da orsi bruni.
Il viaggio ha inizio già nel frontespizio dove vediamo papà e piccolo orso camminare verso una pila di tre valigie con etichetta Giannino Stoppani Edizioni (la casa editrice). Sciarpa al collo, occhialini rossi, e il piccolo in mano una boccia con dei pesciolini rossi (elemento un po’ surreale che troverà una sua funzione nel corso della storia). Si prosegue con il saluto alla mamma con tanto di fazzoletto sventolato da una grandissima nave. E nella pagina successiva un rapido salto di prospettiva che inquadra in primissimo piano i piedi, ehm le zampe, della mamma accanto a un gomitolo di lana marrone, e il testo esprime il suo pensiero rivolto al cucciolo che ormai sta diventando grande…
Inizia il viaggio vero e proprio. In nave, poi in bicicletta-tandem tra i pinguini, poi nuovamente in tandem attraverso la notte di un bosco, e infine eccoli arrivati nella terra degli orsi bruni.
Il piccolo orso non teme distanze né la notte, rassicura il breve ma efficace testo, perché è assieme al suo papà.
Nella terra degli orsi bruni ha inizio un altro viaggio. Quello fatto di scoperte e incontri. E’ proprio la diversità dell’altro a colpire subito piccolo orso. Non c’è paura, non c’è diffidenza, solo stupore nelle sue parole. Lo spaesamento emerge piuttosto dall’illustrazione a doppia pagina che ritrae su sfondo completamente bianco i due orsi polari circondati dagli orsi bruni, tutti sospesi in un vuoto surreale colmo di sguardi guardinghi e indagatori.
Piccolo orso si guarda intorno.
Poi dice sottovoce “Hai visto questi orsi? Sono tutti di cioccolata!”
“Non sono di cioccolata” sorride papà orso.
“Sono orsi bruni. Sono scuri perché vivono nei boschi. Noi siamo bianchi perché viviamo nella neve. Sotto, però, abbiamo tutti la pelle nera. Come quella del naso e delle zampe.”
Comincia la scoperta di ambienti nuovi: il prato verde dove papà e piccolo si rotolano osservati dagli altri orsi; lo spazio domestico dove piccolo orso mangia insieme a una famiglia di orsi bruni e assaggia cibi nuovi (il miele!!) per poi sperimentare nuovi giochi con altri orsetti. Si intuisce che trascorrono diverso tempo assieme a quella famiglia, fintanto che, con tristezza, giunge l’ora della partenza, dei saluti e infine del ritorno a casa dalla mamma che li aspetta con un caldo abbraccio. Stanco, piccolo orso va a dormire e sogna nuove avventure, questa volta spaziali, con il suo papà.
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