Le cose della vita.
È questo il titolo italiano di un albo illustrato che da tempo cerco di scoprire, affascinata dalla meravigliosa copertina e dalle illustrazioni di Kaatje Vermeire, bloccata dal testo nederlandese, a me incomprensibile.
Fresco di stampa, grazie a Kite Edizioni ora possiamo finalmente apprezzarlo.
Le cose della vita
Le cose della vita.
Un titolo pieno, denso.
In copertina, una bambina abbozza un sorriso seduta su un ramo di un ciliegio, tra scoiattoli e uccellini.
Le prime pagine comunicano gioia e sorrisi buffi, mentre si racconta della bambina, Maia, che nasce, impaziente di venire al mondo, mentre la mamma “stava leggendo un libro così avvincente che neppure si accorse che lei stava nascendo”. Mentre si racconta della vivacità della piccola, della sua voglia di vita, di imparare a camminare e correre, e pronunciare le prime parole.
Un paio di mesi dopo disse la sua prima parola. Non mamma o papà, biscotto. Era sempre affamata. Biscotto, diceva. E si mangiava l’intera biscottiera.
Si respira spensieratezza, mentre si legge del rapporto con la nonna, “la sua migliore amica”, complice compagna di avventure, tra scorpacciate di biscotti, arrampicate sul ciliegio a raccontarsi storie e gridare agli uccelli. “Quando la nonna arrivava era sempre una festa”.
Respiriamo immagini colorate di felicità.
Dopo tutto ciò, dopo parole così misurate, intrise di poesia e concreta bellezza, proprio non te lo aspetti, che tutto precipiti.
La nonna cade in un sonno profondo, è inciampata, dicono i grandi. E quando si sveglia la nonna è cambiata, non ci sono più le parole, non c’è più la memoria, non ci sono più i movimenti.
La nonna non è più la nonna.
E allora arriva l’esasperazione e la rabbia di Maia, verso la nonna, verso le infermiere, verso gli adulti che non dicono e non comprendono più la nonna, verso le cose della vita.
C’è l’attesa di Maia che le cose cambino e tornino al loro posto.
Ma le cose della vita sono così, mutano in un attimo, e colpiscono, come uno schiaffo.
Anzi come due, perché improvvisamente “è successo qualcosa”: il nonno muore. Così, di colpo, lo afferma lapidario il testo.
Comincia un nuovo turbinio di cose da fare, di corse e chiamate, in cui Maia è nuovamente disorientata. Ma c’è qualcosa che resta, quando tutto sembra perduto. È l’essenza dell’amicizia tra nonna e nipote che vive ancora, nella complicità, nell’ascolto vero, nel capirsi.
Maia sapeva esattamente che cosa diceva la nonna perché glielo leggeva negli occhi ed era capace di raccogliere le lettere dalla sua bocca. Con attenzione.
C’è ancora la paura, di essere travolti dal dolore e dalle lacrime che diventano tanta acqua e poi mare nelle illustrazioni in cui Maia e la nonna navigano “fino all’Inghilterra”.
E c’è un mondo di realtà e interiore che non si comprende, a cui le immagini danno forma con suggestioni oniriche, surreali, così altamente visive e potenti.
Maia coglie il desiderio della nonna, di liberarsi delle infermiere e dell’ospedale per rivedere e salutare il nonno, per l’ultima volta.
La conclusione di questo albo, che scelgo di non raccontare, è meravigliosa e commovente fino alle lacrime.
È un libro triste?
Non saprei, perché c’è anche tanto di bello e dolce.
È un libro sulla morte?
Non saprei, perché c’è tanta vita dentro, vita inaspettata, vita piena d’amore e avventure, e sì, vita fatta anche di morte.
Le cose della vita.
Ammetto che non l’avrei proposto a Ilde, 5 anni tra pochi giorni.
Animo molto sensibile il suo, temevo l’effetto di una lettura troppo intensa.
Poi lei l’ha adocchiato sul divano e l’ha voluto leggere.
Le ho detto chiaramente che era un libro triste, che c’è una nonna che si ammala e un nonno che muore, e alcune immagini sono esplicite. Pensavo desistesse e invece, forse il fascino del proibito…
Le è piaciuto.
Ha chiesto che glielo rileggessi subito, una seconda volta.
Poi mi ha abbracciata.
E quando il giorno dopo le ho chiesto se non lo avesse trovato triste, lei mi ha risposto, sì, un po’, ma non poi così tanto.
È per questo che anche se Kite lo consiglia dai 15 anni io credo possa essere proposto ben prima, con amore e tatto. È un libro che è un abbraccio di vita.
LE COSE DELLA VITA
Tine Mortier (testo), Kaatje Vermeire (illustrazioni)
Traduzione di Joy Jansen
Kite Edizioni
Anno di pubblicazione: 2017
32 pp. | 21 x 29 cm.
Prezzo di copertina: 16 euro
Età di lettura: dai 6 anni (leggete il post per rendervene conto)
Lascia un commento