1. Il diritto all’OZIO, a vivere momenti di tempo NON PROGRAMMATO dagli adulti [da: “Il manifesto dei diritti naturali di bimbi e bimbe” di Gianfranco Zavalloni]
Questo diritto ci sta molto a cuore, e in parte richiama l’Art. 31 della “Convenzione sui diritti dell’infanzia” che evidenzia il diritto al riposo, al tempo libero, al gioco e alle attività ricreative. Abbiamo invece scelto il diritto di Zavalloni perché mette a fuoco un concetto ben preciso: il gioco e il riposo vanno bene ma devono essere comprese in uno spazio/luogo/tempo non programmato dagli adulti.
In una società come la nostra che propone come modello virtuoso la programmazione e organizzazione meticolosa del tempo libero dei bambini, ci sembra importante ribadire un concetto che tende all’opposto. Ozio è una parola affascinante e ben precisa, non trovate delizioso il suo suono che a pronunciarlo infonde già calma?
Ozio non significa solo riposo, ma astensione dall’attività e dalle occupazioni utili, la quiete.
La stimolazione della fantasia e l’immaginazione dei bambini non può avvenire esclusivamente con la proposta, seppur ottima, di lavori, lavoretti, laboratori creativi; l’adulto dovrebbe favorire invece quei preziosi spazi “vuoti” in cui egli esce di scena e lascia libero il bambino, libero sì, anche di annoiarsi.
Vi proponiamo 4 libri che evocano e riflettono questa visione.
📚 La famiglia Lista di Kyo Maclear e Júlia Sardà (Rizzoli) è un albo illustrato che si accorda benissimo con il diritto all’ozio. Decisamente originale e dinamico nello stile visivo, il libro presenta una famiglia in cui tutti, dal nonno ai bambini al gatto, trascorrono il loro tempo a scrivere liste. Incasellano, schematizzano, ordinano il mondo attorno, ognuno ponendo attenzione a cose diverse, in un fiume di liste scritte sparse in ogni dove per casa. Nulla è lasciato al caso, tutto è “registrato”. Finché un giorno appare l’imprevisto, impersonificato da un bizzarro personaggio, che scompiglia l’abitudine, grazie a una porta lasciata volutamente aperta dal bambino Edward. Scopriamo così che le liste di Edward sono in realtà una nebulosa di domande e interrogativi tutt’altro che banali.
Una storia che, con un pizzico di ironia, ci racconta molto dell’infanzia e del mondo adulto.
Consigliamo la lettura a partire dai 7 anni.
I Liszt facevano liste. Scritch scratch. Liste normalissime. E liste stranissime. La mamma faceva liste di malattie terribili e dei calciatori più forti di tutti i tempi. Il papà faceva liste di faccende molto noiose e di piccoli insetti con le ali.
📚 Hilda e il Troll di Luke Pearson (BAO Publishing), come tutti i volumi che proseguono la serie, sembra quanto più distante dall’idea di ozio. Già, perché Hilda, questa vivace bambina dai capelli azzurri, tutto è tranne che una bimba oziosa. Eppure, nella sua casa tra i monti prima e in città dopo, Hilda vive in libertà affascinanti avventure, proprio perché gode anche di un tempo non programmato dall’adulto. La mamma, che splendida figura amorevole e fiduciosa!, le concede momenti (qualcuno “rubato”) per gironzolare per strada coi suoi amici. In un attimo, a questa bambina dall’animo curioso e buono, si aprono porte su avventure fantastiche, misteri da risolvere, missioni da compiere, amici da salvare. Il tutto in un ambiente in cui troll, elfi, spiritelli e animali bizzarri sono assolutamente normali. I fumetti di Hilda sono un bell’esempio di storie in cui i personaggi bambini fischiettano per strada accogliendo con entusiasmo l’imprevisto che si insinua nello “spazio vuoto”.
Ne consigliamo la lettura a partire dai 7 anni.
📚 Il sabato è come un palloncino rosso di Liniers (La Nuova Frontiera Junior) è un altro fumetto, più libero nella disposizione grafica, che rallegra e addolcisce il lettore.
Si racconta di un sabato, come tutti i sabati, giornata di festa senza impegni. Ci sono Tina e Matilde, due sorelle sotto i 6 anni si presume; nessun adulto compare all’orizzonte. Lo spazio della storia, così come del sabato, è loro, e questo spazio possono riempirlo come vogliono, e “fare un sacco di cose!”. Fanno colazione, con molto più gusto rispetto agli altri giorni, fantasticano e chiacchierano, escono all’aperto in un bel prato, accolgono la pioggia con entusiasmo (Tina un po’ meno); dopo il temporale ecco un arcobaleno. Lo spazio vuoto in questo caso non si riempie di attività o di noia, ma di relazione, risate, piedi bagnati, e molta gioia e gratitudine.
Consigliamo la lettura a partire dai 5 anni
📚 Puzzole che puzzano di Jacqueline Kelly (Nord-Sud Edizioni) è un lungo racconto in cui emerge nettamente la linea di confine tra spazi di vita organizzati e regolamentati da regole precise (i pasti in famiglia, la scuola) e quegli spazi liberi a totale gestione dei bambini (in molti casi disobbedendo). Qui lo spazio vuoto non programmato dall’adulto si riempie di una miriade di cose e avventure, vissute da due fratelli, Calpurnia detta Callie, più grande, e Travis, più piccolo. È come se suonasse una campanella e i bambini si buttassero a capofitto in ciò che a loro piace, principalmente nella scoperta ed esplorazione della natura spontanea e nella cura degli animali. Gli adulti ci sono, ma non entrano in questo spazio, ben difeso dai bambini. La trama si articola in una divertente avventura, in una serie di guai e problemi da risolvere, in una complicità tra fratelli.
La scrittura è talmente coinvolgente e di qualità che il libro si presta a diverse fasce d’età, a partire dai 4/5 anni.
Bellissimo articolo, belle recensioni.
Ho scoperto titoli che non conoscevo.
Mi avete fatto venire nuove idee e un modo nuovo per proporre i diritti ai bambini.
Grazie
Grazie! Ciò che scrivi ci rende felici perché il senso dell’articolo era proprio stimolare modi nuovi, personali e divergenti per portare queste letture tematiche!
Bravissime!
Finalmente una bibliografia che esce “fuori dal coro” che parla dei diritti dei bambini senza citarli, senza rendere troppo educativo e formale questo tema così importante. Si può parlare di diritti e di tutto ciò che riguarda il mondo (e il modo d’essere) dei bambini, attraverso le “storie belle” piene di poesia, ribellione, sincerità. Un preziosissimo contributo per chi sa “andare oltre”. Ho lavorato molti anni nelle Biblioteche di Roma, soprattutto alla Centrale Ragazzi, occupandomi di letture ad alta voce e proposte di letture, non ho mai creduto nei libri “a tema” ma ho sempre proposto quei libri che attraverso le “suggestioni” potessero centrare quel tema senza parlarne in modo esplicito. Grazie di cuore. Pino Grossi
Grazie e rigrazie, era proprio quello l’intento. Ci fa piacere questo approccio abbia riscontrato molto interesse anche tra esperti del settore, come te.